venerdì 20 aprile 2018

Che fine ha fatto (o farà) la scrittura?




La celeberrima ed abusata frase del “Che” mi ha fatto pensare. No, non al guerrigliero né a Cuba, ma al destino della scrittura manuale. Ho immaginato che fra un secolo spunti fuori un nuovo mito come quello, e che poi si vada in rete a cercare le sue testimonianze scritte. Ecco cosa troveremmo:

 

Aaaaaaaaaagh!!! Orrore! Che stiamo facendo? Dov’è la mano che scrive? Dov’è il volto che comanda quella mano?

Credo proprio che ormai si scriva a mano solo sui banchi di scuola, e si metta solo qualche firma qua e là. Io non conosco più nessuno che scriva lettere a mano.

Tanto per tenerci in esercizio possiamo fare un testamento olografo, che deve obbligatoriamente essere scritto di pugno. Ebbene, sapete una cosa? Io l’ho fatto e dopo mi faceva un male la mano…   

La scrittura è senza dubbio l’invenzione più importante della storia dell’umanità, perché con essa è nata la storia. 
Direte voi: ma perché, se la storia è scritta con il computer cosa cambia? Riguardate le due immagini sopra: cosa cambia? Tutto. Dietro la prima c’è un uomo, dietro la seconda c’è una macchina, sia pure comandata dall’uomo. Nel primo caso l’uomo ha trasmesso un sentire, e per me è evidente. Nel secondo l’uomo ha trasmesso una beata cippa.

Certo, poi possiamo anche decidere di dimenticarci a cosa serve scrivere a mano, perché è troppo fuori dal tempo, antidiluviano. Come accendere il fuoco con i bastoncini quando c’è l’accendino. Il fuoco è sempre fuoco e il testo è sempre testo, possiamo lasciare la scrittura manuale a qualche vecchio calligrafo di un polveroso studio. Lui ha tempo da perdere, noi no.

E se invece io ci provassi? Si può scrivere un blog a mano? Nasce così l’esperimento che segue:
 
 
(cliccate sulle immagini per ingrandire)

Lo so, è una vera porcheria.
Quanto ci ho messo? Circa un’ora in più tra scrittura, scansione e correzioni dell’immagine.

In preda alle mie ormai frequenti mental saws potrei pensare di pubblicare sempre gli scritti nelle due versioni, si può fare.

Ma vale la pena? Dietro l'orribile risultato estetico c'è un valore? Come al solito, non lo so.


(A parte il dolore alla mano)   

4 commenti:

  1. Non lo so �� però so che non sempre il risultato estetico è così orribile. Basterebbe per esempio seguire un corso di calligrafia. Bellissimo! Lo consiglio a tutti.
    E poi credo che scrivere a mano solleciti alcuni neuroni altrimenti disoccupati.

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  2. Qualche giorno fa mi è capitata tra le mani una vecchissima foto di mio padre (Emanuele) in divisa militare, in posa, con sigaretta d'ordinanza e pronto per essere "tradotto" ad uno dei fronti aperti. Dietro la foto una dedica affettuosa alla sua fidanzata di allora (poi moglie e quindi mia madre). In quel breve e confuso manoscritto mio padre aveva trasmesso dei semplici saluti, ma io ci ho letto lo stato d'animo del momento, la sua trepidazione, il suo amore, la sua paura il suo coraggio ed il suo sogno di futuro.

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  3. Anche a me spiace che si perda la scrittura manuale, ma devo confessare che ho faticato a leggere la tua calligrafia. Mi è tornato in mente un articolo sul lavoro di un un gruppo di italiani che hanno studiato nuovi caratteri non simmetrici per aiutare nella lettura, ottimi per che soffre di dislessia. Ormai la mancanza di abitudine allo scrivere di proprio pugno produce testi poco fluidi nel tratto e quindi poco leggibili. Temo che ce ne dovremo fare una ragione.

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  4. Probabilmente abbiamo anche perso parte della nostra capacità di interpretare la grafia di qualcun altro, cosa che non facciamo più da tempo, da quando abbiamo smesso di mantenere i contatti via lettera.

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