Il manoscritto dell'Infinito
Che cos’è la poesia?
Io so che Leopardi mi emoziona sempre, non mi stanca mai. Ma non affido le mie emozioni solo al recupero delle reminiscenze scolastiche: la poesia, quando è tale, mi piace tutta.
Io so che Leopardi mi emoziona sempre, non mi stanca mai. Ma non affido le mie emozioni solo al recupero delle reminiscenze scolastiche: la poesia, quando è tale, mi piace tutta.
Il verso che fa da titolo al post, il primo della “Sera del dì di festa” è secondo me un tale capolavoro di ritmo e accenti da essere davvero immortale. Peccato che possa davvero apprezzarlo solo chi è di madre lingua italiana. Immaginate lo sforzo di un traduttore nel rendere il verso in un’altra lingua!
Credo che ognuno di noi possa essere cosciente di essere magari uno scrittore, ma non di essere un poeta. Credo che nessuno possa sapere con certezza di esserlo; solo chi legge la poesia può dire se ha sentito un brivido dentro e in mezzo a quelle righe. Non è solo tecnica, non è solo fantasia, non è solo creatività. E’ tutte queste cose insieme, comandate e coordinate da una potente sensibilità.
E’ musica con le parole, e anche un musicista non sa se le sue note saranno apprezzate. Mi piace pensare che una persona non udente leggendo Leopardi possa farsi un’idea di che cos’è la musica.
Un’altra caratteristica della poesia è che si può leggere e rileggere cento volte e non stanca. Anzi, spesso l’ennesima lettura ci fa scoprire un piacere in più.
Date un’occhiata a questi versi di Neruda:
Credo che ognuno di noi possa essere cosciente di essere magari uno scrittore, ma non di essere un poeta. Credo che nessuno possa sapere con certezza di esserlo; solo chi legge la poesia può dire se ha sentito un brivido dentro e in mezzo a quelle righe. Non è solo tecnica, non è solo fantasia, non è solo creatività. E’ tutte queste cose insieme, comandate e coordinate da una potente sensibilità.
E’ musica con le parole, e anche un musicista non sa se le sue note saranno apprezzate. Mi piace pensare che una persona non udente leggendo Leopardi possa farsi un’idea di che cos’è la musica.
Un’altra caratteristica della poesia è che si può leggere e rileggere cento volte e non stanca. Anzi, spesso l’ennesima lettura ci fa scoprire un piacere in più.
Date un’occhiata a questi versi di Neruda:
no due ali,
ro un violino,
cor e tante cose
oc infinite, ancor
cielo non nominate.
al
salire
Per
E dire che hanno sofferto di una traduzione!
Ovviamente, potreste mai immaginare che io non abbia scritto poesie? Siccome però ritengo di non essere un poeta, non nel senso appena detto, spero che vi diverta questo tecnicismo: ho usato una sola vocale.
Ecce spes
Se scende neve nelle sere tetre,
l’etere è greve, meste le mense
e deserte d’essere le terre;
se vedete belve per le selve nere,
e scendete erte scevre d’erbe,
né verde, né feste, né speme;
per tre, per sette, per eterne ere
stenterete nelle spesse melme,
vedrete sempre le stesse streghe.
Ecce spes: leggere e fresche dee,
perle emerse nelle vette estreme
le stelle, vere ebbrezze d’essere
splendere vedrete.
Vi si è un po’ deformata la bocca, vero?