domenica 26 giugno 2011

In giro per i mari d'Europa


Questa nave da carico da 50.000 tonnellate, la "Grande Mediterraneo" sarà la mia vacanza in agosto. In tre settimane farò il giro d'Europa, da Salerno alla Svezia (e ritorno), con tappe intermedie in Portogallo, Irlanda, Inghilterra, Belgio, Germania e Danimarca:


Una crociera su una nave da carico, lo sapevate che si può? Non con tutte le compagnie, in Italia lo fa solo la Grimaldi; sito web qui.
Per americani e nordeuropei è un tipo di vacanza che sta prendendo piede, mentre i croceristi nostrani sembrano molto più interessati a quei mostri tipo Las Vegas galleggianti, ricchi di intrattenimento e molto poco simili a navi. Io ci sono stato una sola volta su un mostro della Costa ed è stata un'esperienza sicuramente utile: utile a capire che non ci andrò mai più.

Le navi da carico possono ospitare un massimo di 12 passeggeri, normalmente in 6 cabine. Non offrono nulla di turistico, solo vitto e alloggio. Vi faccio vedere la mia cabina:


Si mangia con l'equipaggio, il menu è fisso e comprende il vino. A leggere le testimonianze di chi c'è stato, pare che si mangi bene; quasi sempre la pasta è fatta a mano dal cuoco (cruciale la nazionalità del cuoco!). Per il resto la giornata passa lentamente in totale relax; c'è a disposizione un grande spazio aperto con sdraio e nulla di più. 

Mensa

Di notte sarà possibile osservare cieli stellati grandiosi, perché sui ponti si gode di una meravigliosa oscurità, al contrario delle navi da crociera che sono montagne di luci sfavillanti. 
Poi ci sono le soste a terra, normalmente di una giornata, in cui si può scendere e andare a zonzo a patto di rientrare all'ora comandata, perché la nave non aspetta. 
Già, perché ovviamente la priorità ce l'ha il carico e non il passeggero, per cui può capitare che si facciano scali non pianificati, che quelli stabiliti saltino, che le date non siano rispettate e ogni genere d'imprevisto. Un pizzico d'avventura.
Esclusi i momenti di manovra, il passeggero è benvenuto sul ponte di comando, cosa che m'interessa molto: navi e navigazione mi hanno sempre affascinato.        

Vi suona noioso? Io credo di no; i commenti di chi l'ha fatto sono entusiastici e molti sono diventati clienti fissi. E' un modo diverso di vivere la vacanza: tutto è lento, soprattutto il mare è lo scopo e non il mezzo; si sta sulla nave per navigare e non per giocare alle slot machines e guardare insulsi spettacolini. 
Chiaramente mi porterò alcuni libri, insieme a parecchi film. Spero anche di scrivere, il resto si vedrà. Ma qualcosa mi dice che vi farò poi un resoconto molto positivo.
Durante il mese di agosto esporrò sul blog una mappa dinamica dove si potrà vedere minuto per minuto la posizione della nave (miracoli della tecnologia): così non vi mancherò troppo ;-).
Ma prima di allora ci sarà ancora da parlare di cose serie: è la seconda settimana che vorrei parlare dei filosofi presocratici ma poi finisco col dire altro. Evidentemente mollare ogni tanto diventa una necessità fisiologica.
 
       

domenica 19 giugno 2011

Ordinaria vita di caverna


I capricciosi dèi massacrano il mondo e i poveri umani con eventi naturali in maniera del tutto imprevedibile. Meglio tenerseli buoni, perché di colpe da farci perdonare ne abbiamo tante, anche quelle che non abbiamo ancora capito.
Ecco il senso di colpa che caratterizza l’umanità dai suoi albori a oggi e lo stato della conoscenza più o meno fino a 2.500 anni fa. Due millenni e mezzo sono uno sputo di tempo, se è vero com’è vero che l’Homo Sapiens appare sulla terra qualcosa come 200.000 anni prima. E la scrittura, poi, ci aiuta solo da 5.000 anni o poco più.  
Un paio di centinaia di millenni durante i quali abbiamo capito poco, temuto molto, assai vissuto con il nostro tubo digerente: andare a caccia, mangiare, evacuare, andare a caccia, mangiare e così via. Un uomo che dava ragione a Schopenhauer.

Però, dato che il nostro antenato Homo Erectus ci aveva già insegnato a controllare il fuoco, ci si sedeva e si parlava. Probabilmente parlavamo con un lessico poverissimo ma eravamo già polemici, avevamo già le liti condominiali: quello della caverna accanto ha lasciato imputridire i resti del suo pasto davanti alla mia caverna. E che diamine!   
  
Guardavamo cadere dal cielo tante cose, non tutte amiche: pioggia, grandine, neve, fulmini, cenere vulcanica. E siccome conoscevamo già il rapporto tra causa ed effetto, perché sapevamo che un animale o un uomo poteva morire per opera nostra, tutta quella roba dal cielo doveva pur mandarcela qualcuno. E se ce la mandava forse era arrabbiato, e se era arrabbiato dovevamo aver fatto qualcosa che non gli era piaciuta.
A volte però non ce lo spiegavamo proprio; perché mi hai incendiato la capanna se io non ho fatto niente? No, ma devo per forza aver fatto qualcosa che non va, non me ne sono accorto. Vuoi vedere che è stato quello lì che adesso fa l’indiano? Una bella randellata in testa.       

Accidenti, la carne da essiccare è quasi finita. Dobbiamo partire, staremo fuori diversi giorni, pure con quell’antipatico del vicino. Ma se non vado con lui, col cavolo che riusciamo a portare a casa qualcosa da mangiare. Lui stana, io aspetto la preda che lui fa scappare verso di me, io uccido. Fifty-fifty.   
Per duecentomila anni il maschio lasciava la tana per andare a caccia, per duecentomila anni il maschio doveva farsi una mappa mentale per ritrovare la strada di casa. Il GPS nasce duecentomila anni fa, ma era molto più sofisticato: era fatto solo di neuroni.
Come molte signore sanno, il pressoché inutile cervello del maschio serve a una cosa: ritrovare l’albergo quando i piedi sono gonfi. L’unico problema è che il maschio torna spesso in albergo pieno di stronzate acquistate che poi allineerà su uno scaffale appena tornato a casa. Il collezionista ha colpito ancora. 
Tutto comincia duecentomila anni fa: questo sasso è ottimo per fare una punta di lancia, anche questo e quest’altro, e poi questo ramo si presta bene a fare un cucchiaio. Metti nella sacca e porta casa. Una volta a casa allinea le pietre lì, che poi vediamo quale scegliere.
Fu allora che la signora cavernicola inventò l’espressione “Che palle!1. E continuando: “Ma non vedi che poi il bambino mette in bocca i sassi e li ingoia? Inventami la pentola, invece di raccogliere immondizia in giro!” E fu allora che il cavernicolo maschio inventò lo scaffale alto, e con esso lo sciagurato bricolage. Ma per fare lo scaffale serve il pezzo di legno adatto, meglio andare a raccoglierne un po’… da tenere lì intanto che ci penso, l’invenzione della pentola può aspettare.  
E, sempre allora, nacque il divorzio.

Taluni studiosi invece ritengono che l’espressione sia nata come apprezzamento verso il maschio, ma la discussione è aperta. 


Pensate, volevo parlare di Talete e Anassimandro, invece la penna è partita per i fatti suoi.  

domenica 5 giugno 2011

Qualche birillo è caduto ma non è ancora uno strike

Siamo nel momento più pericoloso. E' un momento di grande speranza, tanti segnali positivi ci sono, la gente ha mostrato di averne piene le scatole, ma non dimentichiamo con chi abbiamo a che fare. 
Il delinquente abituale è lì e delinquerà, non conosce altro modo di agire. Né potrebbe, ha sempre fatto così e sa fare solo così.
Ma adesso abbiamo speranza.

Ma sapete perché abbiamo speranza? Non certo perché il PD salta vergognosamente sul carro dei candidati vincitori che non erano i suoi, non certo perché Bersani si è scoperto improvvisamente anti-nuclearista (non così nel 2007, leggete qui), non certo perché adesso tutti sposano i referendum che ha portato avanti Di Pietro.

No, abbiamo speranza solo perché il delinquente abituale si è rincoglionito.
La verità è che si sta seppellendo con le sue mani, incapace di uscire dalle sue stereotipate fissazioni, monocorde, noiosissimo e sempre più inascoltabile, farlo parlare a sostegno di qualcuno è garanzia di far perdere questo qualcuno. Non ha più cartucce, il suo "share" è vicino a zero.

Se proprio non c'è altro mezzo, bene così. Ma i punti cruciali sono due: primo, fino a dove arriverà il delinquente abituale? Secondo, se completa il suo auto-seppellimento, qual'è la proposta dell'opposizione? Voi avete sentito qualcosa? 

Sic stantibus rebus, io vedo la concreta possibilità di un rapido passaggio dal berlusconismo ad un qualcosaltrismo, per esempio montezemolismo. E state pur tranquilli che questa opposizone plauderebbe al nuovo, pensate a D'Alema. Certo, peggio non sarà, ma non è quello che sognavo.  

Allora un messaggio per chi ancora sogna: non accontentiamoci del sogno di vedere il delinquente abituale dietro le sbarre (sì, ce l'abbiamo tutti); non può essere uno scopo quando si parla del futuro. Quello è già passato.