Prendo
spunto da un'intervista a Gustavo Zagrebelsky, per fare qualche riflessione sulla
situazione italiana e soprattutto sul Movimento 5 Stelle, in vista delle non lontane elezioni politiche che ne vedranno sicuramente l'affermazione.
È
un fatto che il popolo è disgustato, e ne ha tutte le ragioni.
È
un altro fatto che questo popolo ha bisogno di speranza, penso
soprattutto a chi non lavora ancora, a chi non lavora più, a chi è abbandonato dallo Stato. E penso anche a chi, come me, vorrebbe vedere un paese sempre più arretrato finalmente evolvere, che sappia investire sulla conoscenza.
È
ancora un fatto che gli italiani hanno tutto il diritto di non votare
più nessuno della vecchia guardia. E nel “vecchio” annovero
anche i rottamatori che si travestono da nuovo ma che non farebbero
altro che perpetuare le scellerate logiche di bottega.
Con
queste premesse, sembrerebbe logico arrivare a tre sole possibili
alternative:
- non votare;
- votare per chi garantirà la continuità del governo tecnico;
- votare per il Movimento 5 Stelle.
Ho detto "sembrerebbe" perché nessuna delle tre è cosa buona e giusta.
1 - Non votare.
E' un'ipotesi che escludo, perché non posso convivere con il pensiero di aver
delegato ad altri quello che viene chiesto a me.
Le elezioni
politiche sono un “parlare ora o tacere per sempre”, perché
purtroppo il partito del non-voto non ha rappresentanti in
parlamento. Se poi mi fanno una legge che non mi va con chi me la
prendo? Prendo a testate il muro?
La decisione di non votare ha due soli possibili sbocchi: pentirsene o essere condannati al "Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
2 - Votare per la continuità del governo tecnico.
Non si può continuare ad assumere i
farmaci che andavano bene quando il paese era in coma (non che ora stia bene, ma l'encefalogramma non è più piatto). Dopo la
tragica esperienza B, la cura da cavallo era obbligatoria, ma, a lungo
andare, ucciderebbe.
La
vittima sarebbe la dialettica tra i partiti, che non servirebbero più.
“Fantastico!” obietterà qualcuno, ma questo qualcuno ha studiato
poco la storia: è inesorabile scivolare verso la concezione del
popolo caprone che “non
vuol governare, ma esser governato, e avere la sua pace”.
E ancora:
"Governare gli italiani non è difficile, è inutile".
Già, Eia!
Eia! Alalà.
3 - Votare per il Movimento 5 Stelle.
Il pilastro dell'M5S è la democrazia diretta, ma dobbiamo ragionarci un po' su. Nell'intervista Zagrebelsky afferma:
“la
democrazia del M5S vuole essere, attraverso l'uso della rete, una
forma di democrazia diretta. Ma si dovrebbe sapere che la sola via per la democrazia
diretta come regola è il plebiscito. L'idea della
sovranità del singolo, il quale versa la sua voce nel calderone
informatico, è un'ingenuità, un inganno. Su questo punto, il
movimento di Grillo dovrebbe essere incalzato. Invece di scagliare
vuote parole come "antipolitica", si dovrebbe spiegare che
cosa è una forza politica basata sulla rete: democrazia diretta, sì;
ma diretta da chi? La rete informatica può facilmente essere una
rete nelle mani di uno o di pochissimi”.
Ha
ragione. Se poi andate a leggere questa intervista a Beppe Grillo di
Gian Antonio Stella, superato il primo momento del “cavolo, ha
ragione Grillo” (il populismo fa presa su chiunque) vi resterà in
mano una serie eccessiva di “vedremo”, in risposta alle domande
“Sì, ma come?”. Per non parlare dei paventati “tribunali del
popolo”.
Una
buona dose di democrazia diretta va benissimo, complementare alla
democrazia rappresentativa. Invece dall'intervista io ho capito che
l'M5S vuole pressoché sostituire la democrazia rappresentativa con
quella diretta. Impossibile, come sarebbe impossibile anche in
Svizzera, modello molto citato dall'M5S, spessissimo a sproposito.
Se
andate a leggere il forum dell'M5S, dove cittadini e candidati
avanzano le loro proposte, c'è da rimanere davvero perplessi
sull'ignoranza del modello svizzero. Ecco un paio di corbellerie
riprese da molti:
“Tutte
le leggi sono sottoposte a consultazione popolare”. Balle. Anche se è vero che gli svizzeri votano spesso, solo una piccola
parte delle leggi è sottoposta a referendum. Se v'interessa conoscere le regole andate a
leggere gli articoli 140 e 141 della costituzione svizzera, qui.
“La
Svizzera è un paese neutrale e non fa guerre grazie alla democrazia
diretta”. Balle. La neutralità della Svizzera deriva dalla
secolare vocazione mercenaria del suo esercito. Se vuoi mercato, non
puoi prendere le parti di nessuno. Inoltre, le questioni
di sicurezza nazionale sono escluse dalla possibilità di referendum.
Idee ben confuse, mi pare, nel Movimento 5 stelle. L'assoluta
necessità di cambiare tutto, insieme a quella di svecchiare un Paese
che non evolve, è sacrosanta. Il salto nel buio è un'altra cosa.
Sarebbe
un salto nel buio perché, tornando a Zagrebelsky:
“La
logica parlamentare consiste nel dialogo e nel compromesso. Quando
una spina di - si dice - centocinquanta deputati diretti dal web sarà
piantata in Parlamento, che ne sarà di questa logica? La nostra
democrazia rappresentativa già fatica, anche a causa dei tanti
"vincoli di mandato" che legano i deputati a lobbies e
corporazioni. Che cosa succederà in presenza d'un gruppo consistente
che, per statuto, deve operare irrigidito dalla posizione che è in
rete: o sarà ridotto all'impotenza, o ridurrà all'impotenza
l'istituzione parlamentare.”
E ora leggete queste parole:
"Ci accusano di non accettare il dialogo con le altre parti politiche. Chi ci accusa ha ragione, perché le altre parti politiche devono solo scomparire".
Chi le ha pronunciate non è Beppe Grillo ma Adolf Hitler, subito prima delle elezioni del 1932.
E
allora? E allora tiro in ballo il mio amato “non lo so”, il più
potente motore dei nostri neuroni. Io aspetto; decidere adesso
rischia di escludermi dall'esame di nuove proposte e soggetti che
potrebbero arrivare prima delle elezioni. A un certo punto i soggetti
politici lo capiranno che o ci si presenta con idee veramente nuove o
la strada per l'M5S è spianata. Per esempio mi sembra probabile che
Monti decida di scendere in campo, a me non interesserebbe ma è
un'alternativa. Per esempio potrebbe succedere qualcosa di veramente
nuovo a sinistra, e quello m'interessa. Sto in campana.
Fallito il piano A e il piano B siamto quindi tutti in attesa ... che succeda qualcosa! è già successo, pochi se ne sono accorti, qualche giorno fa in alcune piazze europee in contemporanea. E, temo, sia solo l'inizio.
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