domenica 2 ottobre 2011

Il tempo ha tutto il tempo che vuole

Humphrey Bogart

Versione pessimista-nichilista del sottoscritto. Se avete di meglio da fare, fatelo. 

La memoria non è eterna. Prendiamo Giulio Cesare. E’ morto da duemila anni e tutti sanno chi fosse, vecchi e giovani; si potrebbe dire che è uno di quei miti che non sarà mai dimenticato.

E invece non è vero. 

Arriverà il momento dell’oblio anche per Giulio Cesare, come pure per Beethoven, Shakespeare, Ramsete II, e Humphrey Bogart. E’ solo questione di tempo, e il tempo ha tutto il tempo che vuole. Non ci sarà più nessuna differenza tra Leonardo da Vinci e Bruno Gasparetti, impiegato postale di Gallarate. Il Codice Atlantico o il registro dei pagamenti? La stessa cosa.
Forse in altri tempi mi avrebbero acceso un bel falò.

Eppure, pensiamo a quanta storia umana ante-litteram c’è stata prima ancora che iniziasse la Storia, prima che un cavernicolo avesse l’idea di fare un graffito! Chissà quante Piramidi si sono già sgretolate e non lo sappiamo!

Poi, alla fine dell’uomo, non ci sarà neanche più nessuno che possa ricordare. La fine della Storia. Il tutto, dall’Homo Abilis alla fine, si sarà svolto in un tempo così piccolo da essere insignificante.
Che sarà di quello che oggi ci sembra un gigantesco bagaglio di creazioni e pensieri? Come faccio, io che ho consapevolezza di esistere, ad accettare di aver vissuto per nulla? Come faccio, con queste domande che incombono, a preoccuparmi della bolletta del telefono?

Vado a mangiare un gelato. Alla fine, tanto, la mia pallina di stracciatella sarà importante come la Pietà di Michelangelo o Guernica, porca vacca.

1 commento:

  1. non stai tanto bene, vero? mettiti un concerto di Beethoven e una pallina di stracciatella tra la lingua ed il palato. E rifletti sul qui e ora. Vedrai che non è tanto male. E poi dopo? E che te ne frega del dopo quando tu sarai polvere di stelle e il tempo non esisterà più? Che concetto è il tempo per una galassia come te?

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