sabato 18 dicembre 2010

UBS: a grandi passi verso il passato


Spero che facciano il giro del mondo le 44 pagine del "codice di abbigliamento" recentemente distribuito alle truppe UBS. Sarebbero da spanciarsi dal ridere se non fossero invece una testimonianza dei tempi cupi che viviamo. Il documento originale del codice, in francese, lo trovate qui.

Scritto con cura maniacale, descrive nel più piccolo dettaglio, fino ai peli del naso (è vero, non è una battuta), come deve apparire un perfetto soldatino UBS: da come fare il nodo della cravatta (rigorosamente griffata UBS) a quanti accessori possono indossare le signore, quanti i signori, il colore della biancheria intima, delle calze, i centimetri del polsino che devono sporgere dalla manica della giacca, quanti bottoni della giacca devono essere abbottonati (ma attenzione, da sbottonare quando seduti!), come ci si pettina, ci si lava, ci si profuma, quanto aglio e cipolla (non) è consentito mangiare.


Il capolavoro: le signore soldatesse non cedano alla tentazione di "provare profumi nuovi durante la pausa pranzo". Potrebbro rovinare l'aroma UBS.
La saggia considerazione che indossare un orologio "suggerisce affidabilità e grande cura della puntualità" è accompagnata da un oscuro avvertimento: "purché non sia una minaccia per la sicurezza del lavoro". Forse bisognerebbe spiegare a UBS che non tutte le cose che ticchettano sono bombe.

E' assolutamente incredibile, sembra uno scherzo ma è tutto vero. Ma l'apoteosi giunge quando il meticoloso estensore del codice UBS si fa prendere la mano e scala vette spirituali: "un'apparenza impeccabile procura la pace interiore".
Il parallelo con i "fogli di disposizioni" di Achille Starace, di fascistissima memoria, è inevitabile e impressionante.


Eccovi alcuni estratti testuali dal codice UBS e dal "Vademecum dello Stile Fascista" (VSF), a voi giudicare:

UBS: "Indossare la cravatta UBS è assolutamente imperativo."
VSF: "E' fatto assoluto divieto di portare il collo della camicia nera inamidato."
UBS: "Il colletto della camicia deve spuntare per 1 - 1,5 centimetri dal collo della giacca."
VSF: "Spesso in luogo del prescritto pantalone nero lungo, o del pantalone nero corto, con stivali neri, viene indossato un pantalone a righe, residuo di tight!!! Il commento è superfluo."
UBS: "Indossare una cintura nera è sempre obbligatorio."
VSF: "Nelle cerimonie ufficiali niente tubi di stufa sulla testa, ma la semplice camicia nera."  

Mi pare superato ogni limite di ragionevolezza; anzi di ragione non ce n'è più traccia. Una delle raccomandazioni recita che una giacca dalle spalle troppo larghe, "fa apparire la testa troppo piccola". Ci sono altre cose, cara UBS, che fanno apparire la testa ancora più piccola.

6 commenti:

  1. Ettore, ci stai prendendo in giro? Se non sbaglio negli anni 70 l'IBM aveva un codice quasi simile per i suoi dipendenti...... Erano però più liberali: non imponevano il colore della biancheria intima.
    Comunque se fosse vero quanto scrivi, chiudo il conticino che ho con questa banca e vado alla Migros, perchè se i geni che partoriscono simili sciocchezze fanno parte dei quadri della banca, forse i miei soldi non sono al sicuro con loro.
    Fiorella

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  2. Purtroppo è tutto vero, Fiorella, tutto vero. Se clicchi sul link nel primo capoverso hai la versione originale del documento UBS in francese.

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  3. UBS pone un'ulteriore "milestone" nel processo di rapida caduta verso l'abisso a cui stiamo assistendo. Dopo i goffi tentativi di una società di servizi IT che per creare spirito di team ha assoldato una combriccola di musicanti brasiliani pronti a coinvogere tutti in una "batucada" di epica tristezza e dopo lo scriteriato desiderio di una banca di medie dimensioni che ha provato ad inventarsi una storia gloriosa commissionando all'esterno il compito di fornire una "autobiografia d'impresa", ecco che arriva il colosso UBS, salvato dal fallimento con una pioggia di danaro pubblico (senza possibilità di discussione) e che supera di slancio tutto e tutti, incaricandosi di produrre il nuovo prototipo di fedele amministratore degli averi altrui, confidando nel fatto che in un mondo in cui ciò che conta è solo apparenza, solo questa basti a vincere la naturale diffidenza che ogni accorto risparmiatore giustamente nutre nei confronti di banchieri e affini.

    Vinceranno loro, in quanto l'apparire è più forte dell'essere. Questo almeno fintanto che non arrivi un arioso crollo ed il conseguente panico diffuso, così ben descritto da Mauro Corona nel suo ultimo lavoro "La fine del mondo storto".

    Tutto questo ha un sapore quasi apocalittico, kafkiano: "La Direzione decise che i mancati profitti erano da mettere in relazione inversamente proporzionale ai peli del naso che facevano pessima mostra di sé sul volto pallido dell'ignaro impiegato, Signor K."

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  4. Bravo Anonimo, mi hai rubato le parole dalla penna.

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  5. Ho linkato ma non c'è il link del vademecum completo che vorrei leggere , posso avere il link corretto . Grazie . email : studiogfranzoni@gmail.com

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