La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è tradotta in 375 lingue e dialetti, più della Bibbia. Volete leggere l'articolo 1 in sardo?
Artìculu 1
Totu sos èsseres umanos naschint lìberos e eguales in dinnidade e in deretos. Issos tenent sa resone e sa cussèntzia e depent operare s'unu cun s'àteru cun ispìritu de fraternidade.
Volete leggere l'articolo 7 in Romancio?
Artichel set. (7)
Tuots umans sun eguals davant la ledscha ed han il dret da gnir protets egualmaing da la ledscha sainza ingüna distincziun. Tuots han il dret da gnir protets egualmaing cunter mincha discriminaziun chi violess quista Decleranza e cunter mincha provocaziun ad üna tala discriminaziun.
E, finalmente, volete leggere gli articoli 1 e 7 in italiano?
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
In che modo i paesi membri dell'ONU sono vincolati dalla Dichiarazione? Non è un trattato, quindi non è vincolante per i paesi membri ma è un principio fondante dell'ONU dal 1948. E' fondante perché definisce in maniera inequivocabile i termini "libertà fondamentali" e "diritti umani". In altre parole, se è vero che dalla Dichiarazione non scaturiscono obblighi per i paesi membri, tutti però aderiscono ad una comune definizione dei concetti. Un paese membro non potrà accampare la scusa di non sapere che un certo principio facesse parte dei Diritti Umani.
Ne deriva anche che l'ONU può fare pressione su un paese che non li rispetti, riferendosi ad una ben precisa e condivisa lista di princìpi.
Di più: dai princìpi della dichiarazione scaturisce la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici del 1976, e questa sì che è vincolante: è un trattato. I paesi membri dell'ONU, in maggioranza ma non tutti, vi hanno aderito. Un esempio a caso di un paese diligente: la Svizzera, che l'ha ratificata nel 1992, dieci anni prima di entrare a pieno titolo a far parte dell'ONU.
Sempre scegliendo a caso, vi cito un articolo della Convenzione:
Article 14
All persons shall be equal before the courts and tribunals.
(L'articolo è molto più lungo ma la prima frase ci basta).
(L'articolo è molto più lungo ma la prima frase ci basta).
Mettiamo l'improbabile caso che in un paese ratificante fosse introdotta una discriminazione per gli stranieri davanti alla legge, mettiamo che addirittura un paese inserisse questa discriminazione nella sua Costituzione (ma che dici, sei matto?), allora questo costituirebbe una violazione di una Convenzione Internazionale, soggetta a sanzioni da parte dell'ONU.
Domanda: ma tutta questa roba è insegnata a scuola? Non credo, ma spero in smentite.
Ogni riferimento a quanto accaduto oggi in Svizzera è fortemente voluto.
Alcuni valori non dovrebbero essere negoziabili, né dovrebbero dipendere da maggioranze e minoranze, essendo appunto valori universali. Oggi è un brutto giorno in Svizzera. Purtroppo ce ne sono già stati molti. I nuovi fascisti si danno da fare. Gli altri, come già successe, difendono troppo tiepdiamente i fondamenti della democrazia...
RispondiEliminaSergio Savoia
Consiglio a tutti di stamparsi i 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e tenerli sempre in evidenza, sulla parete dell'ufficio o di casa, per non dimenticarli mai.
RispondiEliminaAggiungo questa mia lettera mandata a La Stampa in relazione all'articolo pubblicato oggi in prima pagina a firma di Mina.
RispondiEliminaCara Stampa,
alla fine del suo “editoriale” di oggi, Mina ci informa che lei “torna a fare l’albero di Natale con chi ama. Alla faccia del Censis.” Ne sono felice per lei. Non è una novità che Lei, alla faccia degli italiani, le sue tasse è andata a pagarle all’estero! Potendo e volendo, non vedo perché no. Ma che abbia almeno il buon gusto di non scrivere degli italiani dandosi del “noi”! “Ci hanno fotografato … - scrive Mina – … non ci dicono i perché …”.
Quello che non capisco è perché un giornale come La Stampa abbia bisogno di dare spazio (e denaro, credo) a Mina che come cantante è stata un mito indiscutibile ma come commentatrice dei fatti quotidiani mi sembra decisamente superflua. Tono spesso acidulo, taglio intollerante da principessa sul pisello mentre, dall’alto della sua scelta svizzera, sproloquia sulle faccende italiane. Il suo pezzo che, mi pare di capire, sarebbe in difesa delle tante risorse del cuore italiano non analizzato dal Censis, è molto retorico e scontato, non all’altezza di un giornale come La Stampa che offre invece tanti spunti interessanti di riflessione. Sarà colpa del clima natalizio, del suo bell’albero affacciato sul lago di Lugano, circondato dalle banche più ricche e blindate del mondo, ma questa volta Mina “editorialista” è andata peggio del solito. La sua retorica è quasi un insulto per quegli italiani che in Svizzera ci sono andati per bisogno e che oggi, dopo l’ultima trovata del governo svizzero, si trovano a vivere in un paese che li considera cittadini di serie b, con meno diritti degli altri. Perché la Svizzera, non so se Mina se n’è accorta, ha appena votato una nuova Costituzione secondo la quale gli stranieri che vivono in svizzera non sono “uguali”, non hanno gli stessi diritti degli svizzeri, alla faccia della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
Nella speranza che La Stampa si doti presto di un commentatore all’altezza del suo nome e della sua tradizione, senza nulla cedere alla ragioni del marketing sempre a caccia di donne assetate di celebrità, ringrazio per l’attenzione e rinnovo la mia stima all’assoluta maggioranza della redazione
Scusate ma in che senso gli stranieri che vivono in Svizzera "non sono uguali"? In cosa si differenzia la Svizzera dal resto del mondo?
RispondiEliminaIn Svizzera gli stranieri sono tutti uguali di fronte alla legge.
RispondiEliminaSì, gli stranieri sono tutti uguali davanti alla legge e disuguali rispetto agli svizzeri. Forse Anonimo dovrebbe leggere il post precedente, quello sulle pecore nere...
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